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Nelle giornate del 3 e del 4 dicembre abbiamo partecipato al Campo di Orientamento al Servizio (C.O.S.). Dove abbiamo avuto l’opportunità di
confrontarci con persone diverse e provenienti da altre città della nostra regione F.V.G. Fin da subito è stata data la possibilità di farlo dividendoci in
equipe miste, tramite una simpatica attività che consisteva nel recuperare dei pesci con il nostro nome sopra, il pesce aveva una forma diversa per ogni equipe che andava a formare in seguito. Ci è stata data una cartina con un percorso da seguire, dove ci aspettavano 3 tappe. In una di queste, ci hanno dato la cena che consisteva in un pesce da portare nello zaino.

Sono saltate alcune attività ma questo per fortuna non ha destabilizzato l’andamento del COS. Siamo arrivati al punto indicato sulla mappa: una struttura riscaldata dotata di porticato esterno, questo ci è stato utilissimo, visto che ha piovuto per tutti e due i giorni del COS. Ma non ci ha fermati. Nella serata abbiamo partecipato alla cena e al fuoco di bivacco e poi c’è stato un momento prima di andare a dormire in cui abbiamo potuto fare un po’ di tutto, dal giocare a carte
al conoscersi meglio. Nel giorno seguente abbiamo affrontato l’argomento centro assistenza alla vita, siamo usciti dal tema generale e parecchi sono stati i pensieri discordanti tra noi. Abbiamo fatto un gioco che differenzia le associazioni FSE e AGESCI: i capi ci facevano delle domande e noi per rispondere ci muovevamo o a destra
o a sinistra. In seguito abbiamo fatto un gioco morse in cui prima ci hanno divisi in squadre
e poi avendo un cartello appeso al collo dovevamo girare tenendoci tra di noi,
ad un certo punto ci si doveva fermare e leggere il cartello di chi avevamo
davanti, eliminandolo. Dopo pranzo siamo tornati
ognuno nella propria città. Il tema dell’uscita “la relazione” è riuscito bene, è stata
un uscita diversa dalle altre con nuove curiosità sullo scoutismo, le attività
proposte sono state molto coinvolgenti ci hanno fatto capire in cosa bisogna
migliorare. Sicuramente dopo questa esperienza abbiamo appreso cosa
significa veramente far parte di questo gruppo e che tutti noi siamo parte di
una grande famiglia legata dal Signore
(l’articolo è stato fatto in collaborazione con il Fuoco di Udine 2)