Scout d'Europa F.S.E.

Scolte

Le SCOLTE sono ragazze di 16-21 anni che si riuniscono in unità chiamate FUOCHI.

Chi sono le Scolte

l cammino di Scolta è il completamento del Guidismo; tutte le tecniche imparate, le doti acquisite vengono unificate nell’equilibrio della persona attraverso i quattro punti nei quali si articola il programma di Fuoco: comunità, strada, fede, servizio.
La Scolta infatti:

  • approfondisce la sua fede intensificando la vita spirituale, per essere nel suo testimone nel suo ambiente dei valori del Vangelo;
  • porta alla comunità la ricchezza della sua conquista interiore, mentre la sua vita matura ricevendo dal Fuoco le esperienze delle altre Scolte;
  • ambiente in cui il Fuoco agisce è soprattutto quello della vita all’aperto, e particolarmente la strada, intesa come «cammino insieme», per temprarsi alle difficoltà della vita, per riflettere ed incontrare il Signore con noi pellegrino sulla terra;
  • l’abitudine ad aiutare gli altri e ad interessarsi a loro diventa spirito di servizio, che accompagnerà la Scolta nella sua vita di ogni giorno e nel suo ambiente di attività, qualunque sia il lavoro e la missione nella quale riconoscerà la chiamata di Dio e sceglierà di impegnarsi, al di dentro o al di fuori dell’Associazione.

La legge
Ubbidire ad una Legge vuol dire accogliere la Legge stessa: ciò comporta la scelta di vivere la vita in modo razionale anziché essere sotto la schiavitù dell’irrazionale e del capriccio, della immediatezza e della spontaneità.
La Legge delle Scolte e la stessa Legge delle Guide, ma vissuta con una profondità, un’apertura a problemi più vasti ed una adesione maggiori, proporzionate alla maturità raggiunta.
Vivere la Legge a livello adulto significa aver superato il frammentarismo dei dieci articoli per una sintesi su cui si è impostato il proprio stile di vita.
Così intesa la Legge diventa un programma di vita, un orientamento del proprio essere, una sorgente di perfezionamento personale in una costante progressione verso il miglioramento di sé:
“Siate perfetti come il Padre vostro”
(Mt. 5,48)
Ogni legge umana, perché abbia valore, ha la sua radice nel principio vivificante della grande “Legge dello Spirito di vita” (Rom. 8 2) e nel piano provvidenziale di Dio.
La Scolta sarà aiutata a comprendere che non le si richiede di ubbidire solo alle “regole”, a qualcosa di esterno, ma ad avere come suo ultimo punto di riferimento Cristo che, con il suo Spirito, ci illumina e ci conduce alla comunione sempre più intima con il Padre e con tutti i fratelli.
Chi si lascia condurre dallo Spirito verrà liberato dalla sottomissione alla pura lettera della legge. Tuttavia questa conserva tutto il suo valore pedagogico in quanto, nel cammino che porta alla perfetta trasparenza con il Padre, ogni cristiano può confrontarsi con le indicazioni della legge per poter meglio sapere se sta facendo le opere della carne per la morte o se sta sperimentando i frutti dello Spirito per la vita (Gal. 3).
La Promessa
La Promessa pronunciata da Guida, continua anche per la Scolta ad avere valore di adesione libera, sempre più totale e sempre più personale, ad una Legge, quella delle Guide, ad uno stile di vita, che è quello del Servizio, ad una tensione al miglioramento di se per costruirsi come persona.
La Promessa ha nello Scautismo un triplice significato:

  • è promettere “con l’aiuto di Dio”;
  • è promettere qualcosa di preciso, di concreto (di servire, di aiutare il prossimo, di ubbidire alla Legge);
  • è promettere se stessi, ossia impegnarsi, compromettersi con tutta la propria persona.

La Promessa deve assumere la fisionomia di una realtà quotidiana, una realtà sempre presente e sempre in crescita: la Promessa ha le dimensioni della persona, cresce con la persona, si muove con la persona.
Essere fedeli alla propria Promessa è quindi, vivere cercando di attualizzarla, di renderla viva e reale ogni giorno: è “fare strada” impegnandosi a fare del “proprio meglio”, in una prospettiva di progresso che non ammette termine. E “il proprio meglio” di oggi è diverso da quello di ieri e non deve coincidere con quello di domani: occorre, quindi, rinnovare ogni giorno la Promessa, occorre ogni giorno scegliere dl essere Scolte.
Nell’assumere questo impegno, la Scolta avvertirà anche il rischio e la paura per la fragilità e l’instabilità proprie della sua età. Ma la Promessa di una scolta cristiana non è pronunciata solo sulla fiducia nella forza della propria volontà, ma sulla certezza della speranza cristiana che ha nella Promessa di Dio la propria giustificazione.
L’occasione della preparazione della Promessa di una Scolta, può dare lo spunto per un’ulteriore meditazione della stessa da parte di tutte, riconsiderandola da un punto di vista adulto, in una applicazione concreta alla vita quotidiana.
La Scolta che pronuncia la sua Promessa deve avere coscienza del suo “promettere” lasciandosi totalmente investire dagli impegni in essa espressi. Nel tempo di preparazione alla Promessa, la Scolta dovrà chiarire a se stessa chi è, cosa deve fare e cosa può sperare scegliendo la strada dello Scoutismo. Solo cosi il promettere ed il “promettersi” non sarà avvertito come una costrizione, ma come una scelta di libertà che si realizza in impegni ed obblighi che durano nel tempo e non si esauriscono nella generosità di un momento.
Il motto
Il motto delle Scolte è: “SERVIRE”
Esso permea e vivifica tutta la metodologia di Branca Scolte, la vita di Fuoco e l’impegno della Scolta.
Particolarmente in questa dimensione di Servizio, il Guidismo completa, per mezzo dello Scoltismo, la sua progressione. Il Valore del servizio, così come deve essere inteso dalle Scolte, non dipende solamente dall’adesione personale ad un modello di vita impostato sulla generosità e sull’altruismo: ogni Scolta deve giungere a capire che presta servizio ad imitazione di Cristo che “non è venuto per essere servito ma per servire”(Mt 20,28)
Scolte cristiane si è e si diventa se si decide per il servizio e ci si libera da ogni forma di egoismo.