"BEATA VERGINE DEL FUOCO"

Clan

I Rover sono ragazzi di 16-21 anni che si riuniscono in unità chiamate CLAN.

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ll ROVERISMO attuato nel CLAN ha lo scopo di formare degli UOMINI, nel significato  completo e cristiano della parola cioè delle persone le quali, nel posto dato loro dalla Provvidenza, divengano – con l’azione e l’esempio nella vita familiare, professionale e sociale e con il servizio costante – centro di irradiazione della verità e della carità di Cristo.

Per arrivare allo scopo il giovane dovrà passare un periodo di prova (Pattuglia Novizi, detta anche Noviziato) e quello successivo di formazione.

Durante il periodo in Pattuglia Novizi, comunque integrata nel Clan, il giovane avrà la possibilità di valutare il roverismo e la propria attitudine a praticarlo.

In questo periodo si sottolinea la vita rude all’aperto, la formazione fisica, la ricerca e la riflessione collettiva e personale sui problemi che si pongono al giovane di quell’età e sulla società in cui vive, l’orientamento al servizio ed alla vita religiosa, meditata e sentita con la Chiesa.

Successivamente, sarà aiutato a prendere una precisa linea di condotta di fronte ai massimi problemi della vita e a realizzare precisi e concreti risultati. In particolare, il giovane tende a raggiungere quel certo livello di preparazione spirituale, morale, culturale e fisica, fissato dai principi fondamentali del Movimento Scout e dalla Carta di Clan (un codice etico, plastico alle sue esigenze), ed una chiara visione dei problemi della famiglia, della professione e della società. Quando riterrà d’aver raggiunto, nei vari settori, quel livello di preparazione che occorre per fare di lui un UOMO-SCOUT, viene ammesso alla PARTENZA; questa è il coronamento della Promessa Scout e con essa il giovane si impegna a realizzare gli ideali di vita propostigli dal Clan ed in particolare si impegna ad un SERVIZIO CONTINUATIVO e DISINTERESSATO.

«La Legge dei Rovers è la stessa degli Scouts nella lettera e nello spirito, ma deve essere considerata da un diverso punto di vista che è quello dell’uomo. In entrambi i casi il principio fondamentale della Legge Scout esclude risolutamente l’egoismo e spalanca la porta alla buona volontà ed al servizio verso il prossimo»

(B.- P. “La strada verso il successo”, p. 210)

«Come Rover dovrai ricordare che, varcando le soglie dell’adolescenza verso la virilità, avrai superato lo stadio in cui si impara ad osservare la Legge Scout ma che ormai dovrai applicarla praticamente usandola come guida alla tua condotta nella vita. Per di più sei ora in situazione di responsabilità tale da dare l’esempio agli altri, esempio che potrà condurre verso il bene e verso il male, a quanto a fondo tu mantieni la Promessa che hai fatto sul tuo onore, come Rover, di offrire agli altri buona volontà ed aiuto».

(B.-P. “La strada verso il successo”, p. 241)

Ciò che differenzia il Clan rispetto ad altre forme di aggregazione di giovani è la centralità della Legge, accettata e fatta propria dal singolo e dal gruppo come stile di vita, cammino da seguire come individui e come comunità.

La scelta di un “senso del dovere” è in questo modo una precisa manifestazione di libertà.

 «Sei stato educato a scuola in una classe e non eri che una pecora del gregge.

Ti hanno insegnato gli elementi generali del sapere e ti è stato insegnato “come imparare”. Ora spetta a te come individuo di andare avanti e di imparare da solo quelle cose che daranno più forza al tuo carattere e ti permetteranno di riuscire nella vita facendo di te un uomo.»

(B.-P. “La strada verso il successo”, p. 229)

l sistema Legge-Promessa fornisce la base e l’energia per attivare un sistema di co-responsabilità. B.P. chiama autoeducazione questa co-responsabilità e spiega che il compito educativo del Capo consiste nello “spingere il ragazzo ad apprendere da sé, di sua spontanea volontà, ciò che gli serve per formarsi un carattere forte”. (B.-P. “Il libro dei capi”, p. 66)

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In questa linea B.P. invita chiaramente il Rover che affronta la vita a “guidare da solo la sua canoa” e a non essere “una pecora del gregge”.

Questa visione di autoeducazione è, quindi, ben lontana dall’idea che il Rover sia l’unico protagonista della propria crescita e che il Capo debba limitarsi solo a fornirgli mezzi ed occasioni di scelta.

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